sabato 20 dicembre 2014

SOLIDARIETA' ALL' AVV. VERRENGIA

Il Circolo SEL “Angelo Vassallo” di Sessa Aurunca esprime solidarietà ed affetto nei confronti dell’amico Alberto Verrengia, voce spesso “scomoda” della vita politica e sociale del nostro territorio, e rinnova l’apprezzamento per il lavoro svolto dal gruppo di “Generazione Aurunca” di cui l’avvocato Verrengia è storico fondatore ed animatore.
In un tempo di oscure manovre politiche e di scarsa trasparenza si ha bisogno di tutte le voci che, al di là delle singole posizioni, sappiano esprimere le proprie convinzioni con chiarezza e coerenza così come non appare retorico ribadire la più ferma condanna di ogni atto d’intimidazione.
IL CIRCOLO SEL "A. VASSALLO"

LETTERA APERTA AI COMPAGNI DEL PARTITO DEMOCRATICO


Care compagne e cari compagni,
gli avvenimenti di questi ultimi giorni, sia sul piano nazionale sia su quello locale, mi hanno spinto ad una profonda e personalissima riflessione sul senso ultimo del nostro impegno politico. L’emergere dell’ennesimo squallido contesto di corruzione, malaffare, cattiva politica, dello “schifo”, per dirlo con le parole del vostro segretario nazionale, dello scandalo di “Roma capitale” è l’ulteriore conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del valore profetico delle parole con le quali Enrico Berlinguer denunciava la centralità della “questione morale” per il futuro del nostro Paese. Già, ve lo ricordate quando c’era Berlinguer ? E lo riuscite a vedere oggi seduto ad uno dei tavoli della Leopolda? Giorgio Gaber cantava: “qualcuno era comunista perché Berlinguer era una persona perbene”. E voi lo ricordate cosa significava essere comunisti dalle nostre parti? Io sì, lo ricordo. Significava essere istintivamente dalla parte della giustizia sociale, dalla parte degli ultimi, consapevoli che un “sistema” politico che, nel migliore dei casi, era un intreccio inestricabile di favori, clientele, lotte senza quartiere per accaparrarsi il potere, fosse destinato, prima o poi, a travolgere il nostro Paese. Strano che debba essere proprio io a ricordarlo, mentre i tanti che in quel sistema trovarono vantaggi e prebende oggi attraversano, da destra a sinistra e da sinistra a destra, la nostra vita politica a tutti i livelli.
Poi arrivò monsignor Nogaro e ricordò a tutti noi che la politica è “servizio sociale” e fu la stagione dei movimenti, della lotta per l’apertura dell’Ospedale, delle battaglie ambientaliste per la chiusura della discarica, per la Centrale del Garigliano, per la centrale Turbogas. Fu soprattutto il momento in cui la buona politica e la società civile seppero unirsi per fare fronte comune contro le forze del male: la Camorra, la collusione tra politica e criminalità, in una parola la “Campana”. Da quella stagione nacque la prima esperienza amministrativa del sindaco Meschinelli, forse la migliore del dopoguerra, un nuovo entusiasmo, la voglia di ricostruire il tessuto sociale, l’illusione di creare qui sulla nostra Terra un futuro migliore per i nostri figli. Un’esperienza a cui, onestà intellettuale lo impone, contribuì in maniera decisiva anche l’on. Oliviero salvo ripensarci cinque anni dopo decretandone la fine ed appoggiando la sindacatura del dott. Giuseppe Fusco, attualmente consigliere provinciale del centrodestra.
Veniamo ai nostri tempi prima che il ricordo delle battaglie del passato riemerga prepotente ed oscuri la lucidità necessaria per analizzare il presente.
Due notizie di questi giorni mi hanno in qualche modo convinto a rendere pubbliche le mie riflessioni: la candidatura dell’on. Pina Picierno alle “primarie” per la carica di Presidente della regione Campania e il “trasloco” (non saprei come definirlo) del consigliere regionale Gennaro Oliviero (e, fatto credo unico nella storia politica italiana, di tutto un gruppo politico) dalle fila del Partito socialista a quelle del PD.
L’ineffabile on. Picierno, già passata alla storia per un’indimenticabile tesi sul “linguaggio politico” di Ciriaco De Mita (si, compagni, proprio quel De Mita là, ve lo ricordate ?, il democristianone del dopo terremoto dell’Irpinia, il referente della D.C. casertana e sessana, insomma il nostro principale avversario politico degli anni Settanta ed Ottanta), poi militante di ferro dell’ala franceschiniana, poi candidata tra i sostenitori di Bersani (povero Bersani che crede ancora in una “ditta” che ha perso la sua ragione sociale) a parlamentarie che costituiscono probabilmente l’antefatto delle novità di questi giorni (chiedere all’on. Oliviero per conferma), poi trombata dai suoi concittadini di Teano che alle ultime amministrative non le hanno concesso nemmeno un consigliere comunale (della serie: se la conosci… la eviti !), infine al centro di una delle polemiche più raffinate ed intellettualmente avvincenti degli ultimi mesi: taccia la CGIL con i suoi congressi farlocchi e le tessere false ! Il che, detto da Lei, è una certezza quasi indiscutibile. Ebbene, dopo l’innegabile successo alle elezioni europee, la giovane valchiria ormai sembra decisa a rappresentare il centrosinistra nella sfida contro Caldoro. Mi chiedo: ma come può reagire un elettore di sinistra davanti a tutto questo? Come può un giovane che nonostante tutto guarda al futuro con fiducia appassionarsi alla politica? Come può, infine, un’intera classe dirigente, che dovrebbe essere costituita dal meglio che la società civile, il mondo del lavoro, le esperienze sociali determinano, riconoscersi in una simile leadership?
So cosa state pensando: eccolo il solito moralista fuori dal mondo, caro Filippo continua a fare il professore di filosofia, la politica è un’altra cosa ! Sapete, cari compagni, sono circa quarant’anni che me lo sento ripetere: ma non fare il filosofo, tanto poi a seguirti ci sono solo quattro gatti! A parte i quattro gatti (che saranno anche tre, ma almeno pensano con la loro testa), una volta tanto sono io che chiedo: ma dove ci ha portato questa politica fatta di continui compromessi, di aggiustamenti ideali, di cadute tenebrose nei meandri degli intrecci inconfessabili? Ha forse garantito lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio? Guardatela questa Terra offesa, calpestata, irrimediabilmente devastata dai rifiuti, dalla monnezza di mezza Europa, con i nostri ragazzi che fuggono, che lasciano senza speranza (e spesso senza rimpianto) una “patria” (la terra dei padri…) che li ha traditi, ignorati, umiliati. Il realismo dei “professionisti della politica” ha forse migliorato le condizioni di vita dei nostri cittadini? Quanti di noi, quasi ogni giorno, registrano all’interno delle proprie famiglie, del giro degli amici più intimi, un numero impressionante di nuovi casi di tumore che sono forse solo la punta dell’iceberg di una catastrofe ambientale annunciata da anni e ignorata quasi da tutti? Del resto si sa gli ambientalisti rompono le scatole e impediscono lo “sviluppo”; vero cara Giulia Casella ? Gli affari non possono avere di questi impedimenti altrimenti le ecomafie e i loro riferimenti, anche quelli che operano indisturbati da anni sul nostro territorio, come potranno garantire posti di lavoro e profitto? Salvo scoprire che, poi, il lavoro le ecomafie (stavo pardon per dire le eco4) lo garantiscono solo ai loro galoppini politici.
Ecco, questo e tanto altro mi passava per la testa, quando pochi giorni fa mi trovavo in classe a spiegare agli studenti quanto avesse pesato sulla storia del nostro Paese l’intreccio tra trasformismo politico, clientelismo e corruzione. Sapete si parlava di quel celebre j’accuse con cui Gaetano Salvemini definiva Giolitti il “ministro della malavita”. Li guardavo negli occhi quelle ragazze e quei ragazzi, con i loro sguardi aperti sul futuro, con la speranza di poter con il loro impegno e la loro passione costruire un mondo migliore. Quanto sono belli i nostri ragazzi quando ti guardano e dicono: dacci una speranza, aiutaci a credere che le cose possano cambiare. Ed allora ti tornano le energie e vorresti avere di nuovo la loro età per cambiare insieme il mondo.
Qualcuno di voi potrebbe perdere il filo del discorso e pensare: ma perché queste cose le dici a noi, in fondo non siamo mica i responsabili di tutto quello che sta accadendo qui a Sessa e tanto meno nel resto del Paese? Certo che no ed è proprio per questo, cari compagni, che vi scrivo. Vi conosco da tanti anni e con molti di voi ho condiviso un lungo tratto di strada. So che siete delle persone perbene, che ci sono tra voi tanti che ci “credono” ancora; ed allora cosa aspettate a reagire, a far sentire la vostra voce? Come fate a non capire che l’arrivo tra le vostre fila dell’on. Oliviero nella migliore delle ipotesi vi trasformerà in un comitato elettorale per la rielezione in consiglio regionale o (non ci sono limiti alla provvidenza renziana!) per il grande salto nel parlamento nazionale. Intendiamoci, non credo che l’on. Oliviero sia un “mostro”, anzi gli riconosco francamente anche una serie di qualità “politiche” che, se ben sfruttate, lo avrebbero potuto qualificare come leader della sinistra sessana. Ma, mi sia perdonata la franchezza, Lui è un’altra cosa, lo abbiamo sempre saputo e ce lo siamo detti tante volte; è forse l’ultimo rappresentante di un modo di intendere la rappresentanza territoriale che, nella migliore delle ipotesi è puro paternalismo clientelare (nel solco di una tradizione che, per storia familiare, conosco bene e che di recente il prof. Stanziale nel suo ultimo lavoro ha ben analizzato) e molto spesso è finalizzata alla gestione del potere per il potere. Non è una questione personale, ci mancherebbe; la politica non è mai una questione personale, ma è cura della polis, del bene comune. Semplicemente, l’amico (chiamarlo compagno non mi viene proprio) Gennaro è antropologicamente diverso da noi, è, se vogliamo l’espressione di una classe politica meridionale che, da Giolitti ad oggi, non è mai cambiata, che è frutto di una subalternità culturale, di una miscela esplosiva e devastante di indifferentismo etico e di incompetenza amministrativa. Insomma, in una parola, è un’altra cosa. Ed allora, per fare un passo avanti nel ragionamento, un Partito che accoglie così, senza nessuna riflessione e/o reazione, un corpo estraneo, e lo fa attraverso uno dei suoi maggiori esponenti nazionali, un Partito che rinuncia a tutti i livelli all’obbligo morale di continuare la lotta a favore degli umili, dei senza lavoro, dei giovani precari, dei senza tetto, dei senza patria che fuggono dalle guerre (ed elenco, si badi, non i “soliti” ritornelli della sinistra morta e sepolta del tempo che fu, ma “alla lettera” le categorie sociali a cui si rivolge oggi magnificamente la Parola profetica di Papa Francesco), ebbene un Partito del genere potrà anche formalmente iscriversi alla famiglia del socialismo europeo, ma ha perso la sua anima, la sua identità al punto da governare insieme agli ex servitori di Berlusconi e da elevare a padre costituente l’uomo che ha segnato per vent’anni e forse per sempre il destino del nostro Paese. Ed allora sento forte nella mia coscienza le voci “di dentro”, il dovere di ricordare a tutti noi che l’Italia che amiamo non è quella di Dell’Utri e di Forza Mafia, ma quella di Chinnici, Falcone e Borsellino; non è quella della lotta ai lavoratori ed ai loro diritti, ma quella delle lotte dei lavoratori per la conquista dei “nostri” diritti; non è quella che costringe i nostri figli ad emigrare, ma che dice ai nostri figli costruiamo insieme un futuro migliore. Ed è pensando a loro, credetemi, ai miei ed ai vostri figli, che ho voluto scrivervi questa lettera.
Con affetto
Filippo Ianniello

FIORIERE A GO GO






Il circolo SEL “Angelo Vassallo” di Sessa Aurunca ha diramato il seguente comunicato stampa:
Che il tanto atteso riscatto della nostra Città possa avere inizio da improvvide fioriere?
Tra i tanti obiettivi che il Circolo SEL di Sessa Aurunca, fin dalla sua costituzione, si è proposto di perseguire c’è sicuramente il recupero, la tutela e la valorizzazione del ricco patrimonio artistico-culturale della città. Tale finalità, però, come abbiamo sempre sostenuto, si sarebbe dovuta necessariamente inserire in un imprescindibile intervento urbanistico, frutto di un serio progetto e non delle velleitarie, occasionali e, a volte, dannose iniziative dei singoli amministratori.
È di questi giorni la polemica montata a seguito della “sistemazione” di piazza Duomo che ha generato un vivace dibattito che ha poi investito le politiche urbanistiche attuate (o non attuate) da questa e dalle precedenti Amministrazioni comunali.
Senza andare troppo indietro nel tempo è utile ricordare:
- Il presunto progetto di pedonalizzazione di piazza XX settembre (piazza Mercato) che invece è fallito miseramente. La piazza che, nelle intenzioni, sarebbe dovuto diventare il salotto buono della città, versa invece nel degrado più totale, invasa dalle erbacce e da automobili e motocicli che, ad ogni ora della giornata, impunemente parcheggiano o, peggio ancora, sfrecciano a velocità eccessiva rischiando di investire chiunque pensi di poter passeggiare o giocare tranquillamente.
- L’incapacità, ormai endemica, di attuare la pedonalizzazione totale del Corso Lucilio, provvedimento che, corredato dai necessari piani commercio e traffico, arrecherebbe sicuri vantaggi alla città e agli stessi, purtroppo sempre meno numerosi, commercianti;
- Il recente obbrobrio venuto fuori dalla risistemazione di piazzetta Nifo e dello spazio antistante la porta Cappuccini e il conseguente spostamento del monumento ai caduti di tutte le guerre. Lo sfregio imposto allo storico sacrario della memoria si è concretizzato nello spostamento da un luogo visibile e centrale, posto in perfetta simbiosi con la stele (sita nell’adiacente Convitto nazionale) recante i nomi dei caduti sessani nella Grande guerra, ad un luogo marginale e nascosto. A questo si aggiunge la risistemazione di piazzetta Nifo che ora non è né uno spazio pedonalizzato e vivibile né un parcheggio ma un ibrido caotico e assolutamente impresentabile.
- L’incapacità di progettare spazi adeguati per i nostri bambini con la presenza “fantasma” di Villa Roma che ormai abbandonata al degrado è oggetto di atti di vandalismo. A tale proposito il Circolo Sel appoggia la proposta di recente avanzata dal Gruppo Città Rinascita di una riqualificazione e riapertura di questo importante bene comune che, tra l’altro, potrebbe evitare che i nostri bambini confondano piazza Duomo con un campo di calcio.
Ancora una volta la politica locale ha perso un’occasione d’oro per giustificare la propria presenza alla guida della Città accontentandosi di navigare a vista e senza progettualità, fedele al credo “domani è un altro giorno … si vedrà”.
A questo proposito va ancora di più rimarcato l’intervento di S.E. Mons. Piazza che ha sollecitato un dibattito costruttivo sull’assetto urbanistico della città, a cui non ci sottraiamo, dichiarando tra l’altro “Benedette fioriere, perché almeno si comincia a pensare a piazza Duomo (…) Il futuro potrebbe vedere una piazza senza fioriere solo se la civiltà dei cittadini sarà all’altezza.” Fioriere a parte è del tutto evidente che qualsiasi intervento nella Piazza più importante e bella della Città avrebbe richiesto ben altre competenze di quelle del nostro onnipresente assessore ai Lavori Pubblici e dei suoi più stretti “collaboratori”. L’equilibrio pressoché perfetto tra la magnifica facciata della Cattedrale e lo spazio antistante (già deturpato anni orsono da quella che molti cittadini hanno ribattezzato la “colonna infame”) non può essere stravolto da panchine in cemento armato e ristretto al punto da rendere complesso perfino l’accesso in Chiesa. È utopia immaginare una piazza Duomo completamente liberata dalle automobili ? O, poiché tale provvedimento sarebbe a costo zero, non interessa a nessuno ?
Quanto al disagio sociale che determina certi comportamenti, dalle partite di calcio in piazza Duomo fino al mancato rispetto delle più elementari regole della convivenza civile, le cause sono profonde (e sul tema ci ripromettiamo di intervenire al più presto) e ben note a chi, come il nostro Vescovo, è impegnato costantemente su questo terreno. Non è comunque da trascurare anche il ruolo educativo, e non solo, che le Istituzioni sono chiamate a svolgere; ad esempio, perché i vigili urbani non sono chiamati ad un costante monitoraggio, ed eventualmente alla sanzione, di tali comportamenti ?
In definitiva noi, che non porgiamo l’altra guancia ma, anzi, abbiamo il dovere di essere sentinelle vigili e attente, pronte a bacchettare chi si mostra negligente e improvvido, ci permettiamo di aggiungere a quelle del Vescovo le nostre parole “Il futuro della nostra Città sarebbe certamente migliore solo se gli amministratori locali si adoperassero concretamente, attraverso un’adeguata progettualità, a curare il Bene comune”.
Un’ultima domanda, infine, si impone circa il costo di tanti interventi (di cui non si ha modo di conoscere l’ammontare complessivo, sperando che quanto prima l’Amministrazione voglia renderlo di pubblico dominio) in un momento economico e sociale drammatico come quello attuale. Le recenti dimissioni dell’assessore ai Servizi Sociali, che non ha però avuto il coraggio politico di denunciare pubblicamente le ragioni della sua scelta, lo stanno a dimostrare. Forse un concerto di Gigione o una sagra di meno, e siamo certi che il Vescovo sarà d’accordo con noi, in cambio di un sostanzioso aumento della spesa sociale sarebbe un segno concreto di attenzione verso chi oggi ha maggiormente bisogno di sentire la vicinanza di tutte le istituzioni amministrative, politiche e religiose.
Circolo SEL “Angelo Vassallo” – Sessa Aurunca

martedì 1 luglio 2014

TESSERAMENTO SEL 2014








Cari e care,

il filo che tesse le vele della sinistra resiste agli strappi, è più forte dei venti di contrasto che hanno colpito la nostra comunità, e ora dobbiamo irrobustirlo. Con passione e intelligenza perché la nostra storia naviga nel mare tumultuoso di una lunga crisi che immiserisce le nostre vite.

L’approdo non può essere quello disegnato dalle politiche sin qui praticate in Europa e in Italia. Il lavoro che diventa precarietà dell’esistenza, il diritto che scompare dal vocabolario sociale, l’ambiente sconvolto dalla logica predatrice del profitto. La povertà e l’ingiustizia che cresce a dismisura, la ricchezza e il privilegio che elevano una superclasse al dominio di un nuovo ordine. Il senso dell’esistenza della sinistra, della sua funzione politica e sociale, della sua novità e attualità contro ogni predica interessata che la vuole archiviata dalla storia, sta precisamente qui. Ne abbiamo visto la ragione e compreso, al contempo, la difficile scommessa nel momento stesso in cui siamo nati, appena qualche anno fa. Sapevamo, abbiamo sempre saputo, che bisognava costruire sulle macerie e che occorreva il passo lungo di una nuova cultura, come di una nuova politica e di una diversa organizzazione delle forze in campo.

Eppure in questo primo tratto di strada abbiamo dato il senso del nostro percorso. Nel governo locale così chiuso all’angolo dalla politica dei governi centrali; nell’essere parte essenziale di una nuova coscienza dei beni comuni come leva di un modello alternativo di crescita solidale; nell’idea di un’altra Europa come via d’uscita dalla crisi che la divora.

Per questo oggi, in un passaggio per noi così difficile, sappiamo distinguere tra il dolore che ci ferisce per le scelte compiute da alcune compagne e compagni che con noi avevano intrapreso questo cammino e le ragioni di una politica che ci presenta ogni giorno il conto dei suoi nodi irrisolti. Sono tutti qui, davanti a noi, in un campo aperto dal quale non si vede, in Europa come in Italia, alcuna inversione di tendenza. Qualcosa che, in politica, sempre si misura a partire dalla condizione reale delle persone e delle loro vite quotidiane, non dai propositi né dagli annunci. La sinistra che vogliamo è in questo campo aperto, per condurre le proprie battaglie nel segno del cambiamento e della cultura di governo. E in questo campo aperto è la nostra comunità politica. La sua ricchezza umana e morale è il nostro primario punto di forza da cui ripartire.

 Nei prossimi mesi l’appuntamento della conferenza di programma diventerà il luogo, condiviso e diffuso, per innovare le nostre proposte, per dare nuova linfa al nostro progetto,  per dotarci degli strumenti organizzativi, centrali e territoriali, in grado di realizzarlo. Le nostre sedi, i nostri circoli, dovranno avere voce e iniziativa nel rendere attiva quella partecipazione larga e diretta così debole oggi in tanta parte della pratica politica degli altri partiti. Noi lo possiamo fare con la forza delle nostre iscritte e dei nostri iscritti, con la scelta consapevole di una adesione a Sel che è insieme contributo di idee, rafforzamento di un’organizzazione, sostentamento finanziario così indispensabile allo sviluppo territoriale e centrale della nostra iniziativa. Questo è il momento della generosità e dell'impegno di ciascuno e sono certo che insieme sapremo dare la risposta giusta.

Per questo chiedo a ciascuno di iscriversi ora a Sel e di fare iscrivere altri, da avvicinare con la forza della ragione e della passione di una scommessa che possiamo vincere. Diamo a noi, prima di tutto, la possibilità di migliorarci, e a chi ci guarda con interesse quella di contribuire al nostro cambiamento: iscriversi, entrare e cambiare questa nostra forza di sinistra ancora giovane e fragile ma portatrice di una grande idea. Sel vuol essere la chiave d'accesso per un 'login' che ci porta alla sfida più grande: quella di dare al paese una sinistra dinamica, non subalterna, all'altezza delle sfide della società contemporanea.

A tutte, a tutti, sento il bisogno di dire grazie per aver affrontato questo passaggio con un senso né di rivalsa né di rivincita ma di costruzione di una prospettiva comune che ha nella qualità e nella pratica di una buona politica la più vera ragione di speranza per il cambiamento del nostro Paese.

Video presenti in questa mail
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mercoledì 12 marzo 2014

ENRICO BONELLI NUOVO COORDINATORE CIRCOLO A. VASSALLO







Il terzo congresso cittadino del circolo SEL “Angelo Vassallo” di Sessa Aurunca, alla presenza del Coordinatore provinciale Prof. Gianni Cerchia, ha eletto all’unanimità Enrico Bonelli proprio Coordinatore cittadino.
Già dirigente provinciale del Partito, nonché membro di punta del coordinamento cittadino e intelligenza fondamentale in ogni battaglia portata avanti dal circolo, il giovane Bonelli è ora alla guida del principale partito organizzato della Sinistra aurunca, succedendo nell’incarico a Domenico Palmieri, chiamato invece all’impegno ai livelli provinciale e regionale del partito in qualità di responsabile all’organizzazione della Federazione casertana di SEL.

Il congresso è stato aperto dalla relazione introduttiva del coordinatore uscente Palmieri, il quale, nel trarre il bilancio delle tante iniziative e battaglie portate avanti, non ha mancato di rispondere a muso duro agli attacchi personali ricevuti dal Sindaco Tommasino: "Siamo orgogliosi di aver costruito una realtà radicalmente diversa nello stile e nei contenuti del fare politica rispetto agli atteggiamenti esplicitamente intimidatori di chi non ha argomenti, come il Sindaco Tommasino, che ovviamente respingo al mittente nella maniera più dura e netta possibile, come si deve fare nei confronti di ogni tentativo di intimidazione. A noi interessa risolvere i problemi, e proprio per questo abbiamo espresso soddisfazione per l’inversione di marcia del Sindaco, che finalmente si è reso conto della necessità di avviare il percorso di caratterizzazione della “Selva” e bonifica della “Cotoniera”, da lui mai menzionate in precedenza. Con Enrico, lo capiranno immediatamente, avranno del filo da torcere: saranno inchiodati sul merito delle questioni e dovranno essere capaci di argomentare, per evitare magrissime figure".
Molti gli ospiti intervenuti per un saluto e un augurio di buon lavoro al nuovo Coordinatore, tra questi il consigliere regionale Gennaro Oliviero, i segretari di PD e PSI Silvio Sasso e Guido Izzo, l’ex sindaco Luciano Di Meo, i rappresentanti di sindacati, movimenti e associazioni come CGIL, Generazione Aurunca, GCR, Legambiente, Arci, Assopace e altri.

"Il circolo 'Angelo Vassallo' è una delle realtà più forti della Federazione casertana di Sinistra Ecologia Libertà. Qui a Sessa Aurunca sta emergendo una solida e qualificata classe dirigente che, ne sono convinto, darà ancora tantissimo al Partito e alla città di Sessa Aurunca", ha dichiarato il coordinatore provinciale Cerchia a conclusione del dibattito che ha visto Bonelli eletto all’unanimità.

"Sono onorato della responsabilità di cui il circolo intero ha voluto investirmi, e ringrazio tutti i compagni per la fiducia che hanno riposto in me. Un ringraziamento particolare va a chi mi ha preceduto alla guida del partito: Domenico ha saputo essere per noi una guida autorevole e per Sessa una voce di assoluta qualità e coerenza, Filippo una fonte inesauribile di consigli ed esperienza", ha esordito Enrico Bonelli, per poi lanciare la sua visione delle prossime sfide che attendono il partito: "Il momento che viviamo esige da chi si impegna in politica estrema concretezza, oggi più che ieri. Il rapporto centro-periferia, in tutte le sue declinazioni, sarà la bussola della nostra azione quotidiana: sul piano locale, dove è assolutamente necessario ricostruire una tela del bene comune che accolga le esigenze di tutte le frazioni e di ogni angolo del territorio comunale, a partire da quelli più periferici, nei confronti dei quali saranno indirizzate le nostre prossime iniziative; in ambito nazionale ed europeo, dove la questione meridionale e del sud d’Europa ci vede oggi impegnati in una battaglia di livello continentale per l’affermazione alle prossime elezioni europee di maggio della lista Tsipras, unica reale e radicale alternativa alla cultura neoliberista egemone che ci sta portando alla rovina economica e sociale. La vittoria di un’Europa diversa, si capisce bene, libera dalle catene della tecnocrazia e del liberismo, non è la romantica aspirazione di qualche sognatore lontano dai problemi concreti della gente, bensì l’unica ancora di salvezza e possibilità di riscatto per chi subisce e soffre la drammaticità della crisi".
articolo tratto da "Interno 18"

mercoledì 5 marzo 2014

DOMENICA 9 MARZO 3° CONGRESSO DEL CIRCOLO "A. VASSALLO"


 
3°Congresso cittadino del circolo di Sinistra Ecologia Libertà “Angelo Vassallo” di Sessa Aurunca, che si terrà domenica 09/03/2014, a partire dalle ore 10.00, presso la locale sede del circolo in piazza XX Settembre.

Programma
 

ore 10.00 - Apertura lavori

ore 10.30 - Relazione del Coordinatore uscente

ore 11.00 - Saluti degli ospiti

ore 11.30 - Dibattito

ore 12.30 - Conclusioni del Coordinatore provinciale

ore 13.00 - Apertura Votazioni

ore 13.30 - Chiusura Votazioni e proclamazione del Coordinatore eletto

lunedì 10 febbraio 2014

EMENDAMENTI AL DECRETO TERRA DEI FUOCHI


Un grande risultato per il nostro circolo e l'Area territoriale del Sessano-Carinolese della nostra federazione.
 
In breve due sono le modifiche che abbiamo apportato al decreto:
1) laddove l'inquinamento dei terreni dovesse essere riconducibile alla presenza di discariche pubbliche o private che non sono state trattate come previsto dal decreto 36/2003 (allegato 2), queste andranno necessariamente bonificate o effettivamente messe in sicurezza secondo le norme e procedure previste dal suddetto  decreto;

2) I proprietari dei terreni che dovessero risultare inquinati e non più idonei alla produzione agricola, a patto di una provata e totale assenza di colpa avranno diritto a delle forme di indennizzo.
 
Atto Senato n. 1275 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n.136, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate


G1.1 (già emm. 1.1, 1.11, 1.23 e 1.28)


Non posto in votazione (*)

Il Senato, in sede di esame del disegno di legge n. 1275,

impegna il Governo ad affrontare e risolvere le problematiche di cui agli emendamenti 1.1, 1.11, 1.23 e 1.28 compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica.

________________

(*) Accolto dal Governo  

1.1


Ritirato e trasformato, congiuntamente agli emm. 1.11, 1.23 e 1.28, nell'odg G1.1

Al comma 1, premettere il seguente:

«01. Ai fini di una completa ed efficace mappatura e perimetrazione dei terreni della regione interessati da fenomeni di inquinamento, gli enti di cui al comma 1 avviano, contestualmente alle indagini tecniche di cui al medesimo comma, un programma di "indagini dirette" sui terreni, effettuate con le migliori tecniche disponibili, e integrative di quelle previste al successivo comma, volte a verificare l'effettivo stato di contaminazione dei medesimi, nonché delle acque di falda e nei pozzi, ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Nelle more del completamento delle suddette indagini dirette, e in fase di prima applicazione vista l'urgenza di garantire la sicurezza agroalimentare nella regione, si attuano le indagini anche indirette sui terreni come previsto dal comma 1, e le previsioni di cui ai commi 5 e successivi di cui al presente articolo».

Conseguentemente all'articolo 2, dopo il comma 6, aggiungere il seguente:

«6-bis. Per lo svolgimento delle indagini dirette e per il programma di bonifica dei terreni risultati inquinati di cui al comma 01 dell'articolo 1, a integrazione delle risorse di cui ai precedenti commi 5, 5-bis e 6, sono stanziati ulteriori 80 milioni di euro per ciascun anno degli anni 2014-2016. Alla copertura dei suddetti oneri si provvede mediante riduzione di pari importo delle disponibilità di competenza e di cassa delle spese del bilancio dello Stato per consumi intermedi con esclusione delle spese iscritte negli stati di previsione dei Ministeri dell'ambiente, della salute, dei beni e delle attività culturali, dell'istruzione e della ricerca, e delle spese iscritte nell'ambito della missione "ricerca e innovazione"».  

1.11


Ritirato e trasformato, congiuntamente agli emm. 1.1, 1.23 e 1.28, nell'odg G1.1

Al comma 1, primo periodo, aggiungere, in fine, le parole: «o derivanti da discariche pubbliche o private comunque autorizzate rispetto alle quali, in particolare, non siano stati adottati e resi esecutivi i piani di gestione operativa, ripristino ambientale, gestione post-operativa, sorveglianza e controllo, finanziario, di cui all'allegato 2 del decreto legislativo n. 36 del 2003, in modo che ne sia stata assicurata la bonifica o quanto meno la effettiva messa in sicurezza».

 

1.23


Ritirato e trasformato, congiuntamente agli emm. 1.1, 1.11 e 1.28, nell'odg G1.1

Al comma 5, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «includendovi anche le discariche pubbliche o private comunque autorizzate rispetto alle quali, in particolare, non siano stati adottati e resi esecutivi i piani di gestione operativa, ripristino ambientale, gestione post-operativa, sorveglianza e controllo, finanziario, di cui all'allegato 2 del decreto legislativo n. 36 del 2003, in modo che ne sia stata assicurata la bonifica o quanto meno la effettiva messa in sicurezza,».

 

1.28


Ritirato e trasformato, congiuntamente agli emm. 1.1, 1.11 e 1.23, nell'odg G1.1

Al comma 6, dopo il primo periodo aggiungere il seguente: «I proprietari, o comunque titolari di altro diritto reale o di godimento sui terreni di cui all'artciolo 1 comma 6, che dimostrino di aver subìto senza colpa il danno derivante dalla contaminazione causata principalmente da discariche pubbliche, devono essere equamente indennizzati del danno emergente e del lucro cessante o attraverso assegnazione gratuita provvisoria e/o definitiva di un teneno dello stesso valore e dimensioni in disponibilità dell'Ente Locale, cosiddetti assegnazione di usi civici o altri diritti reali in disposizione degli Enti territoriali, o attraverso l'istituzione di un fondo di indennizzo speciale, o attraverso una riconversione dell'uso dello stesso fondo mediante, in particolare la realizzazione di opere di ripristino ambientale di cui all'allegato 2 del decreto legislativo n. 36 del 2003, o comunque mediante l'impianto di strutture tecnologiche per la produzione di energie rinnovabili. I benefici economici comunque derivanti dalla realizzazione delle predette opere dovranno essere finalizzati inizialmente al finanziamento delle opere di bonifica e messa in sicurezza delle aree.»; e all'ultimo periodo, aggiungere, in fine, le parole: «con successivi decreti dei Ministri delle politiche agricole, alimentari e forestali, dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare e della salute, da emanarsi entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge, saranno definite le procedure, le modalità e i termini per la concessione dei benefici di cui al secondo periodo del presente comma».